Lo spettacolo



Un concerto onirico per voce e strani strumenti , uno spettacolo di TeatroCanzone
della Compagnia dei Mercanti di Storie
scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi . musiche e arrangiamenti di Giovanni Melucci
direzione e organizzazione di Patrizia Gandini

. . . in cui lo spettatore entra letteralmente nei sogni del protagonista, che racconta in modo immaginifico, comico e surreale la propria vita e quella del suo paese. Un racconto popolato da santi, poeti, operai, disoccupati, sognatori ed ubriaconi, ispirato ai mondi di Bertolt Brecht, Boris Vian, Giorgio Gaber, Charles Bukowski e Tom Waits. Uno show onirico che sfonda la quarta parete e lo fa veramente usando i sogni raccolti per la scrittura dei racconti, mologhi e canzoni dello spettacolo .
“L'autobiografia non autorizzata di uno dei più grandi personaggi del secolo . . .  io! ” - Massimiliano Loizzi -


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DISPONIBILE ANCHE PER SPAZI RIDOTTI NELLA "VERSIONE DA CAMERA"

"Solo con Abatjour ovvero come ho salvato il mondo" è un concerto onirico, uno spettacolo che vive nella forma del teatro canzone, ispirandosi nella sua drammaturgia a testi di Bertolt Brecht, Boris Vian, Giorgio Gaber e Tom Waits, fra i più grandi protagonisti della parola musicata. Una scena illuminata da tante piccole abatjour, un sipario rosso e un piccolo circo a tre piste abitato da pochi elementi "familiari", ospitano un attore e un musicista che con le loro storie e la loro musica, accompagnano lo spettatore nel proprio mondo dei sogni : un luogo onirico e surreale, una carrellata visionaria in cui si mischiano i ricordi ai sogni, una scena che da un circo di periferia si trasforma in un "Condominio Italia", per diventare luogo della memoria distorto e annebbiato, nel quale il suo stesso protagonista racconta la propria improbabile biografia. 
Ed è così che il protagonista (intepretato da Massimiliano Loizzi) prende a sorvolare come un funambolo le notti sporche e bagnate dei dimenticati; mentre tutto un concerto di lucine – le abatjour che danno il titolo allo spettacolo – regalano alla scena il sapore dolciastro di uno strano e scalcinato albero di Natale ed in cui le musiche e gli arrangiamenti di Giovanni Melucci, assieme a una scena da mondo dei balocchi derelitto e cascante, restituiscono a tratti la poesia dei clown tragici. 
Una favola circense popolata da santi, poeti, operai, disoccupati, sognatori ed ubriaconi, che volutamente abbatte la quarta parete per entrare in contatto con il pubblico che, come nella più antica tradizione circense e della commedia dell'arte è coinvolto dalla carica delle invenzioni oniriche del protagonista Massimiliano Loizzi, fino ad uno strano finale ed altrettanto incredibile epilogo. Una ballata di ordinaria follia che evoca in modo immaginifico, comico e surreale, la sua vita e quella del suo paese : un mondo a cavallo tra dissacrazione e poesia, in bilico fra reale e immaginario, satira e poesia.

" In una Milano dagli infiniti stimoli, dai più interessanti ai più deludenti, si accoglie sempre con una certa titubanza una nuova proposta che sembri discostarsi dal filone cosiddetto classico, tuttavia Massimiliano Loizzi è un ‘salto nel buio’ che si rivela una strabiliante sorpresa di luce, intelligenza, professionalità e di divertimento quale non succedeva da tempo." -  (Wanda Castelnuovo, Teatro.Org) -