diario dei sogni

Se hai un sogno, dallo a noi : con un racconto, un ricordo, una frase, una foto, un disegno, una parola... scrivilo e lascialo qui o sulla nostra pagina facebook, oppure LEGGI i sogni della gente


LA MELA AVVELENATA di Agnès Weber
datemi una mela avvelenata, dovrei riprendermi i miei sogni...


IL TORO DI PICASSO di Fulvio V. 
ho sognato che vivevo con Picasso, che ra un vecchio con la maglia a righe, e ad un certo punto arrivava la polizia politica sudamericana, e io non li vedevo ma sapevo che dietro la porta erano in divisa grigia ed erano brutti, e picchiavano sulla porta gridando che "volevano il pittore", Picasso mi guardava un po' spaventato io gli facevo cenno di stare tranquillo e a quelle bestie li fuori dicevo che "no non c'è nessun pittore, qui" e loro andavano via, e mi sembrava troppo facile infatti poi ho sentito casino in strada e sono andato a guardare e quelli stavano scaricando in strada un toro infuriato, volevano usarlo contro me e Picasso, e io ho avuto paura poi però il toro si è messo a caricare cose a caso, un auto, un lampione una saracinesca, e le corna gli diventavan rosse come il ferro quando è caldo ed io pensavo "ma che idioti, come credono di poterlo controllare?" e intanto il toro se ne è corso via e mi son sentito sereno e poi mi son svegliato.

IL TRENO di Agostino R.
Quando ero piccolo sognavo di guidare i treni ma mi dissero che era un sogno troppo piccolo. Quando ero grande sognavo di fare l'ingegnere per costruire i treni ma mi dissero che era un sogno troppo grande. Allora ho smesso di fare sogni troppo grandi o troppo piccoli e ho incominciato a fare solo i miei sogni, quelli senza misure...   

I COULDN'T BELIEVE di Max Volontè


LA FINESTRA di Fabio P. 
c’è oscurità intorno a me, si è fatta sera, forse notte. Guardo la finestra cercando di scovarne l’aldilà, questa sembra sorridermi mentre la guardi e mi dice: il mondo e fuori!

FINESTRE di Pierangelo T.
Questa mattina uscendo di casa ho visto tutti i palazzi di Milano con le finestre, le porte e i portoni spalancati. E ad ogni finestra c'era gente affacciata o che si sporgeva alle porte e diceva basta : vogliamo cambiare l'aria... 

LA FERRARI di Cecilia C.
Da piccola sognavo di guidare la Ferrari velocissssima e benissssimo e diventavo un super campione del mondo e tutti non potevano più dire che le donne non sanno guidare. Poi sono cresciuta e non so guidare. 


QUANTI SOGNI ANDATI IN FUMO di Agnès Weber


LA VECCHIETTA DEL SOLLETICO di Carlotta O.
Da bambina avevo un incubo ricorrente. Un incubo terribile e ricorrente.
Tutte le notti in cui mi ci imbattevo ero così terrorizzata che non potevo resistere alla tentazione di cercare nel buio la porta della stanza, sbattere contro il letto a castello giallo, svegliare mio fratello che bestemmiava improperi nei miei confronti e invocava un' adolescenza al riparo di una stanza singola, e correre nel letto dei miei genitori.
L'unica protagonista dell'incubo era una vecchietta.
La vecchietta del solletico. 
La terrificante vecchietta del solletico.
Essa appariva alla finestra della stanza. Ingenua, titubante, vecchia appunto; arrivava da me, mi metteva le mani sotto le ascelle come si fa quando si vuole prendere in braccio un bambino e mi poggiava sul tavolo. E solo allora attaccava a farmi il solletico. Quello che si fa ai bambini sulla pancia, tipo “tlichi tlichi tlichi tlichi”.
E più faceva il solletico, più io ridevo, più io ridevo , più lei faceva il solletico, e io ridevo ridevo, ridevo, ridevo, ridevo, ridevo, ridevo finché non morivo dal ridere. Era terrificante.
Naturalmente non potevo gridare aiuto mentre ridevo. La faccia della terribile vecchietta del solletico era inespressiva. Sembrava solo che fosse sua abitudine farlo.  Era come se le avessero detto “ e ora vai da quella bambina rossa e falla morire dal ridere”.  E lei, stancamente, arrivava.
Un'estate i miei presero una casa in Grecia assieme ad amici.
Una sera di molti uzo, un conoscente dei miei genitori ebbe la bell'idea di raccontare a tutti di quella volta che vide “i coccodrilli di mare”.
Ora secondo me ci sono cose che i bambini non dovrebbero mai sentire, e l'esistenza dei coccodrilli di mare è una di quelle. Ero pietrificata. Era una variabile di pericolo assolutamente imprevista ai miei pomeriggi al mare e non avevo idea di come affrontarla.
Quella sera andai a letto spaventata.
Nel cuore della notte, naturalmente, arrivò a farmi visita la vecchietta del solletico. Stavo per scendere dal letto e andare nella camera dei miei, ma non appena misi un piede a terra mi accorsi che il pavimento era bagnato e una strana cosa dalla pelle viscida mi passò sulla gamba.
Erano i coccodrilli di mare. Ero in trappola.
Fu allora che ebbi il colpo di genio. Guardai la vecchietta alla finestra e i coccodrilli di mare a terra. Mi alzai un po' la maglia del pigiama e pronunciai la frase fatale: “vuoi venire a farmi il solletico?”
Fu così che mi sbarazzai della temibile vecchietta del solletico.
Non ho alcun ricordo di come feci a sbarazzarmi dei coccodrilli di mare. 

IL MATTO di Paolo D.
In una stanza buia defecavo fiori... è grave?

L'INVASIONE di Lorenzo P.

Fresco fresco di stanotte... una strana razza di alieni verdi con le parrucche viola voleva conquistare la terra. Avevano occupato una cascina a milano, ma io con l'aiuto di altri sconosciuti siamo riusciti a cacciarli bruciando i finti capelli che tenevano in capo grazie all'utilizzo di bombolette di deodorante spray ed accendino.

TUTTI I MIEI SOGNI di Agnès Weber


ORAZIO di Orazio A.
E' tutta la vita che io faccio, quasi sempre, lo stesso sogno. Anche se cambiano l'ambiente ed i soggetti, c'è SEMPRE: un palazzo ENORME dentro cui mi perdo, CENTINAIA di stanze che nascondono persone, altre così vuote che fanno svegliare. SPESSO c'è un cane da guardia con la catena MOLTO lunga ma un amico mi aiuta ad entrare. Poi mi perdo. Non riesco a trovare la mia stanza. Così vago curioso e spaventato. Molte stanze racchiudono segreti, altre danno direttamente sul VUOTO.
Raccolgo indizi scomodi e inutili, il palazzo è fatiscente ma nasconde stanze meravigliose e proibite.... E' capitato di entrare in alcune porte che danno sulla mia classe a scuola con la mia maestra peggiore ed io sono impreparato. Scappo in continuazione e solo alla fine, dopo molto tempo, dopo aver scollegato gli inutili indizi, mi ritrovo nella PICCOLA stanza finale, quella a me più familiare, piena di gente che conosco e che mi dice :
"ti sembra l'ora di arrivare?' Maledette feste!!

SOGNO N.1 di Viviana G.
Conto i gradini,
mi affaccio alle stanze,
busso alle porte,
striscio sotto il tavolo 
Annuso l’umido, 
scrosto la muffa, 
faccio un caffè.
 
SENZA TITOLO di Stefano C.
Berlusconi in galera! Lo so è scontato, e banale ma sarebbe bello...

ALL'INFERNO di Fulvio V.
Ho sognato l'inferno.
Non c'erano fiamme, diavoli o forconi o zolfo.
Era una specie di noir francese, ma violentissimo e pieno di odio e cattiveria.
C'erano persone che picchiavano altre persone inermi.
Non era molto diverso dal reale, ma nel sogno sentivo che mancava la speranza, che non c'era possibilità d'uscita, che quel mondo era dominato solo da una violenza cieca e stupida e che la luce dell'anima non esisteva.
Per questo era l'inferno e non il mondo vero.
Mi son svegliato con l'angoscia.
Ma felice perché sapevo che dentro di me potevo scegliere se essere malvagio oppure no.
All'inferno la scelta non esiste.

THE CLUB di Matteo A.

Ambientazione poco chiara, un ragazzo e una ragazza con la schiena al muro, chiaccherano. Lei si lamenta della sua vita, dice che non si sente compresa, accettata, soddisfatta di ciò che ha, di ciò che fà, di come è, che si sente sempre nel posto sbagliato . . . Allora lui abbagliando di chiarezza la scena le risponde : "Eh, per forza, sei nel cesso degli uomini !"  


PEPERONATA NEW AGE di Elisa P. 
Persone intorno a me, conosciute o meno, si trasformano: in maniera appena percettibile, esteriormente; in modo radicale ed incredibilmente positivo, interiormente tanto da iniziare ad emanare una luce calda e confortevole. E giuro che non ho cenato con la peperonata...

STEVE JOBS di Dario J.  
Ho sognato Steve Jobs. “Ciao!” mi fa Steve. “Signore!” rispondo io. “Jobs...”, “Come?” dico io. “Signor Jobs”, “Oh”. “Ti ringrazio tanto” mi fa lui “per i pensieri e per le belle parole”. “Le meritava sig. Jobs”
Lui sorride. “Ho deciso di farti un regalo. Ho deciso di farti vedere la -ProssimaCosa-”
Mi mostra la ProssimaCosa.
E’ geniale! Fantastica! Non si è mai ancora neanche immaginata una cosa così! Varrà 1 mld di dollari!!
“E’ fantastico!” lui accenna di si soddisfatto. “E’ strano però...” faccio io pensando che fra un po’ potrei diventare smisuratamente ricco “io non sono l’unico che...” “Lo so...” mi fa lui “più di 1 mld di persone. Sono commosso! Sono in sogno anche con loro proprio adesso...” No! NO! Se lo sanno tutti come cazzo farò a.. “Ma Jobs! Allora...”, “Signore”, “Cosa?”, “Signor Jobs” “Si! Signor Jobs! Ma allora come farò a...” sto per dire arricchirmi, ma lui mi interrompe e dice “Come hai sempre fatto...”.
Non capisco. “Come sarebbe?” dico io. Lui sorride sornione e mi fa “Condividi!”...

IL CIRCO IN UNA STANZA di Ernestino E.
Un circo all'aperto dove far suonare tutti i matti del mondo, un concerto di fiati e sospiri...


LO SHUTTLE di Luna M.
Sto sognando di comprarmi lo shuttel, dal momento che è appena andato in disuso.
Tra una ventina d'anni, non ho fretta, ma solo una perversione per il vintage. E poi cosa saranno mai due decadi in più per un mezzo, che nel '69, è andato sulla luna?
Potrebbe non funzionare? ...nel mio sogno funziona e, tra vent'anni, guarderò la luce naturale attraverso il buio più totale e i miei sogni futuri si aplificheranno di anno luce in anno luce, fintanto che non ritorno. 

LA PISCINA di Viola B.
Affondavo in una piscina, l'acqua era verde, non putrida. Avevo battuto la testa, mi faceva male e non capivo niente. Guardavo gli altri risalire e uscire dall'acqua ma io ero lì sotto e respiravo nell'acqua, tra le alghe, verdi e alte. Sentivo le urla e vedevo le ombre delle persone che guardavano dal bordo della piscina. Urlavano qualcosa a proposito di un mostro nell'acqua ma io non capivo e non vedevo niente, niente mostri. Ho fatto un balzo e sono ritornata sopra. Mi sono svegliata piano e come primo gesto mi sono toccata la nuca quasi a cercare un bernoccolo. 

IL BAR  di Lorenzo P.
Mi sveglio e ci sono dei signori che fanno colazione di fianco al mio letto. Mangiano uova e bevono caffè. Mi alzo infastidito, vado verso il balcone. E il barista è li.. “Buon giorno caro!”. Poi senza neanche chiedere mi versa una birra. Io mi siedo e comincio a sorseggiarla stropicciandomi gli occhi.  Una breve pausa di riflessione e poi mi sveglio di nuovo, ma questa volta per d'avvero. Almeno credo.